Diagramma dell'Albero Genealogico : Gaspardis
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Genitore
Genitore
Figlio
Figlio
Figlio
Genitore
Genitore
Figlio
Figlio
Genitore
Genitore
Genitore
Genitore
Figlio
Figlio
Figlio
Figlio
Matrimonio (quattro figli)
matr. 1878
Matrimonio (un figlio)
Matrimonio (quattro figli)
matr. 15/04/1925
Matrimonio
matr. 29/09/1909
7 Oct 1857
Elisabetta
Mesaglio
26 Aug 1846
26 Apr 1925
Enrico
Gaspardis
78
78
21 Sep 1879
10 Feb 1960
Giovanni
Battista
Gaspardis
80
80
Tratti Somatici
Statura: 167
Torace: 85
Da: DIZIONARIO BIOGRAFICO DEI FRIULANI
http://www.dizionariobiograficodeifriulani.it/gaspardis-giovanni-battista-tita/
Nacque a Martignacco (Udine) il 21 settembre 1879 da Enrico ed Elisa Mesaglio. Dopo aver frequentato il corso di studi classici a Treviso e a Venezia, si iscrisse alla Scuola superiore di veterinaria di Milano, presso la quale, nel 1902, conseguì la laurea. Completò la formazione accademica seguendo a Roma i corsi di igiene e di ispezione carni e a Milano quello di polizia sanitaria. Intrapresa la professione veterinaria, nel 1907 fu chiamato a dirigere la sezione zootecnica della Scuola agraria provinciale di Gorizia e a ricoprire le funzioni di consigliere provinciale zootecnico. Nel 1915 G., già congedato nel 1904 con il grado di ufficiale dalla prestigiosa Scuola di cavalleria di Pinerolo, fu richiamato alle armi e prese servizio come capitano veterinario alla Direzione parco buoi di Reggio Emilia e, successivamente, alla Direzione veterinaria della 3a armata. Al termine del conflitto, nonostante le lusinghiere offerte di insegnamento provenienti dall’Università di Parma, dalla Scuola agraria di Gorizia e, negli anni seguenti, dalla Scuola tecnica agraria di Pozzuolo del Friuli, preferì continuare a dedicarsi all’attività professionale, assumendo nel 1919 la condotta veterinaria di Aiello, che mantenne fino al 1952, quando per raggiunti limiti di età venne posto in quiescenza e “passò il testimone” al figlio Davide. Fin da giovane riservò particolare attenzione al cavallo, dedicandosi allo studio delle razze italiane ed estere, con specifico riferimento alle caratteristiche somatiche, alle attitudini funzionali, alle diverse patologie e alle possibili applicazioni nelle campagne. Pionieristici furono, ad esempio, i suoi lavori sui cavalli friulani e su quelli della razza Gladrup Hafninger, Lipizzana e Percheron, che, rispetto alla diffusa razza Belga, risultavano più adatti alle caratteristiche climatiche della zona e alla morfologia del terreno. All’attività di ricerca affiancò per un lunghissimo periodo l’impegno sul campo, non solo come chirurgo e diagnostico, ma anche come punto di riferimento nelle principali istituzioni e associazioni di settore. Fu presidente della Commissione ministeriale per il ritiro dalla Germania dei cavalli in conto danni di guerra (1920), fiduciario ippico dell’Unione nazionale italiana razze equine, presidente del Comitato ippico provinciale e dell’Associazione del cavallo agricolo friulano e, ancora, consigliere della Società corse trotto Friuli, dell’Associazione allevatori del Friuli e direttore della Stazione ippica di Aiello. Non meno importante fu il ruolo svolto da G. per promuovere lo sviluppo e la selezione delle razze bovine, caprine e suine. In particolare, collaborò efficacemente all’introduzione in Friuli della razza Simmenthal boema e, successivamente, della Pezzata rossa friulana. I risultati di tali esperienze sono illustrati in numerosi saggi, cominciando da quello sull’Allevamento e scelta razionale del bovino, premiato nel 1910 dall’Accademia agraria di Torino, nella monografia in due tomi Elementi di zootecnia (Gorizia, 1914) e nelle centinaia di articoli ospitati nelle principali riviste specialistiche, come «L’Agricoltura friulana», «L’Allevatore», «Terra friulana», «Rivista di zootecnia» e «Il contadinello». Anche dopo la giubilazione non abbandonò la professione, ma poté dedicarsi con maggiore impegno alle ricerche e all’attività di diffusione della cultura agraria, cercando di «sfatare credenze e usi popolari che si poggiavano all’alchimia e non alla scienza», e invitando gli agricoltori ad «aggiornarsi nelle tecniche agrarie e in quelle dell’allevamento del bestiame». G., dotato di intelligenza poliedrica e di fine umorismo, fu un brillante conferenziere e, pur non avendo velleità letterarie, si dimostrò anche abile verseggiatore. I numerosi componimenti, i primi dei quali risalgono al 1908, vennero raccolti dai figli e pubblicati nel 1961 nel volumetto Versi friulani: si tratta di poesie, spesso di impronta zoruttiana, che, come scrisse Maria Gioitti Del Monaco, hanno «il sapore del buon pane casalingo» e «il profumo della nostra terra», dalle quali «trapela l’intimo, costante, predominante pensiero della sua professione». Fu membro della Società agraria teresiana di Gorizia, dell’Accademia di scienze lettere ed arti di Udine e socio consigliere della Filologica friulana. Morì a Visco il 10 febbraio 1960.
Andrea Cafarelli
17 Oct 1881
Giuseppe
Carlo
Gaspardis
Tratti Somatici
Statura: 171
Torace: 84
Occhi: CERULEI
Dentatura: SANA
Colorito: PALLIDO
20 Sep 1891
Ludovico
Gaspardis
6 Oct 1884
15 Sep 1916
Davide
Luigi
Gaspardis
31
31
Tratti Somatici
Statura: 177
Torace: 86
Cirillo
Gaspardis
Giuseppa
Pagura
17 Jun 1900
Maria
Marconi
figlia di Tomaso e di Muzzolini Maria
Teresa
Burba
16 Mar 1926
Giuseppina
Gaspardis
26 Apr 1927
Giorgio
Gaspardis
23 Mar 1930
Paola
Gaspardis
18 Nov 1935
Carlo
Gaspardis
Casato Gaspardis
Casato Gaspardis
da Sevegliano
da Sevegliano
a Martignacco nel 1878
a Martignacco nel 1878
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Gaspardis GioBatta
Gaspardis GioBatta
1879-1960
1879-1960
Capitano di Complemento
1° reg. Granatieri,
morto il 15/09/1916 nella
24a sezione sanità, per ferite
riportate in combattimento
R37-P51
R38-51
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