“Un fiume vedo, grande e misterioso, la nebbia lo avvolge e oscuri scogli lo rendono insidioso. Anse e rive nascondono e palesano e l’acqua scorre ora lenta ora vorticosa. Nessuno sa, nessuno conosce cosa succederà, ma il delta si allarga, da un unico fiume ne compaiono altri, rivoli sono alcuni, altri meandri gonfi di acqua, percorsi diversi incontro al mare. Così sono gli uomini di questa terra…ognuno è fiume e ognuno si disperde. Ognuno è una “storia” per piccola che sia. Ognuno lascia traccia, almeno per un po’, in coloro con cui ha condiviso il tempo della vita. Ci sono persone che lasciano tracce più profonde: hanno più “acqua”, più energia, più intelligenza, più fortuna e hanno trascinato coinvolto, hanno attirato altri nella loro scia, hanno scavato e modificato, hanno reso fertili e donato vita e luce ad altre esistenze, laddove sarebbe stata desolazione e morte.
Questo mi viene in mente se penso a Vittoria”

Così scrive Franca Formento, la curatrice del libro, nell’incipit del libro “Incontrarsi – Il sogno di Vittoria e il filo delle storie”, che sabato sera,12 settembre 2020, sarà presentato presso il Forte di Moruzzo a Santa Margherita del Gruagno.

Il libro è ispirato dalle lettere che Vittoria Savio, un’insegnante piemontese, spediva alla sua famiglia nei primi anni trascorsi in Perù con le donne delle comunità andine. Il libro disegna, nei particolari, scenari di vita difficili, racconta la vita di Vittoria e il suo rapporto con l’umanità incontrata, la fatica di un adattamento al contesto e l’impegno in difesa dei bambini, delle bambine e delle donne. La lettura delle lettere suscita emozioni e ricordi che gli amici e le amiche hanno raccontato facendo emergere la sua personalità.
Contiene tante storie. Contiene le storie di bambine salvate, ma anche quelle raccontate da persone che hanno incontrato Vittoria, prima e dopo il suo trasferimento in Perù, di come, lungo il suo percorso di vita è riuscita a creare una rete di persone che hanno conosciuto, grazie a lei, luoghi, situazioni e fragilità di mondi lontani.
I racconti hanno richiamato esperienze simili di persone che, impegnate “sul campo” in altre parti del mondo, operano nei confronti degli ultimi con grande dedizione. Questi racconti si intrecciano e svelano mondi dove i diritti fondamentali delle persone sono negati, accennano a periodi storici drammatici e all’attualità con le sue emergenze sociali. Il testo è impreziosito da poesie scritte da Eva Maio che ci fanno soffermare sui nodi fondamentale dei racconti.

L’associazione “Ascoltiamo le voci che chiamano” ha collaborato alla pubblicazione del libro ed assieme ai soci ha creato occasioni per poterlo finanziare. Si spera che con il ricavato della vendita si possa continuare a finanziare i progetti posti in essere dal Centro Yanapanakusun di Cusco, Centro voluto da Vittoria Savio e gestito assieme a Josefina Condori e Ronald Zarate. Il Centro si occupa di accogliere le bambine e le ragazze lavoratrici domestiche, sfruttate e mortificate da trattamenti disumani, di accogliere bambine di famiglie in estrema povertà o a rischio di violenze domestiche. Interviene anche presso le Comunità andine assicurando un’istruzione migliore, monitorando la loro salute e facendosi carico di eventuali ricoveri e/o cure specialistiche, vigila sulla loro alimentazione assicurando l’assunzione di frutta, aiuta le famiglie dei bambini accompagnandole nell’educazione dei figli e nella loro cura.
L’associazione “Ascoltiamo le voci che chiamano” è, attualmente, composta da 84 soci e da molti collaboratori e sostenitori. Oltre a tante iniziative nei vari paesi del Friuli realizza anche nel nostro territorio attività volte alla sensibilizzazione presso le scuole. Grazie all’impegno volontario dei nostri iscritti – che offrono gratuitamente la loro professionalità e le loro competenze – si svolgono laboratori nell’Istituto comprensivo di Martignacco lavorando con i bambini e creando un ponte di amicizia con i coetanei. Fin dalla sua fondazione, l’associazione che ha visto come primo presidente il maestro Patrizio De Marchi, è legata alla comunità scolastica di Martignacco. Ancora oggi questo rapporto di collaborazione continua nei laboratori di “Arte applicata – Impariamo l’arte della solidarietà”, curati dalla maestra Maura Tavano, presso l’istituto Comprensivo.


Presentazione della Prof. Beatrice Savà

Approfondimento e aggiornamento in "apporti culturali: impariamo l’arte della solidarietà"