Testimoni di un mondo ingiusto, diseguale e violento assistiamo con dolore, ma non vinti o muti alle violenze contro le donne. Le modalità, diversificate nelle regole giuridiche e nella cultura dei diversi paesi riflettono mancanza di rispetto nei confronti “dell’altra metà del cielo”.

Vicinanza e ammirazione per le donne che hanno perso la vita, che sono in carcere, che manifestano per i loro diritti a essere riconosciute come soggetti liberi e pensanti. Sono portatrici, al pari e prima dei maschi, di un cambiamento profondo in quei paesi.

Da noi fenomeni di violenza e sudditanza in varie forme. Modalità che però emergono e fanno pensare. Belle e partecipate TUTTE le manifestazioni organizzate, le pagine dedicate, i dibattiti e le utili iniziative concrete:

  • le norme legislative del CODICE ROSSO. Per approfondire clicca su. CODICE ROSSO/carabinieri.it Norme che hanno ancora problemi di applicazione puntuale e immediata.

  • stanze “rosa” in varie Istituzioni e i protocolli e la relativa formazione delle Istituzioni e del personale che deve gestire situazioni concrete;

il numero che salva e che può cambiare la vita: il 1522 che ha sempre maggiore diffusione;

  • i centri antiviolenza;

  • l’opera di prevenzione e sensibilizzazione. Grazie a finanziamenti pubblici dedicati si è notato un netto miglioramento della qualità di questa attività e la diffusione sul territorio di iniziative serie e continuative.

La parità di ruoli nella relazione è una conquista che va oltre le normative, poter nominare la violenza è un percorso faticoso che però salva la vita e la cambia alle donne.

Interventi seri anche da parte di alcuni maschi che pian piano si fanno domande e che sono, poi, in cammino con noi.

Nel nostro comune ci sarà anche, finalmente, un segno concreto: una panchina rossa sarà posta vicino alla sede municipale. Segno di attenzione ad assumersi il ruolo istituzionale di prevenire, dare aiuto e, possibilmente, estirpare fenomeni di violenza di genere sul territorio.

Nel bellissimo concerto “Note contro la violenza” di poche settimane fa all’Auditorium Impero di Martignacco, Rebi Rivale cantava:

Ho chiesto alla gente

“che cos’è l’amore?”

Qualcuno sorride, qualcuno sta male

Qualcuno davvero non sa cosa dire.

Tratto dalla canzone “L’aquilone” dell’Album “Emergenze”

Per saper cosa dire dobbiamo confrontarci, riflettere. Cambiare si può.