Abbiamo ricevuto la riflessione di Augusta sul Natale 2023 e volentieri vogliamo condividerla.
“Vorrei cominciare con un buon Natale ma non ci riesco. Ho in mente i Principi fondamentali della nostra Costituzione e violazioni palesi di questi principi non devono essere accettate.
Costituzione della Repubblica italiana
Articolo 3
Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali.
Articolo 8
Tutte le confessioni religiose sono egualmente libere davanti alla legge [cfr. artt. 19, 20].
Le confessioni religiose diverse dalla cattolica hanno diritto di organizzarsi secondo i propri statuti, in quanto non contrastino con l’ordinamento giuridico italiano.
I loro rapporti con lo Stato sono regolati per legge sulla base di intese con le relative rappresentanze.
Articolo 19.
Tutti hanno diritto di professare liberamente la propria fede religiosa in qualsiasi forma, individuale o associata, di farne propaganda e di esercitarne in privato o in pubblico il culto, purché non si tratti di riti contrari al buon costume.
Articolo 20
Il carattere ecclesiastico e il fine di religione o di culto d’una associazione od istituzione non possono essere causa di speciali limitazioni legislative, né di speciali gravami fiscali per la sua costituzione, capacità giuridica e ogni forma di attività [cfr. artt. 8, 19].
La rotta balcanica e molto altro
Oggi possiamo dire che il Friuli Venezia Giulia è territorio sulla rotta balcanica delle migrazioni, una situazione che è diventata riferimento ostentato mentre non si nomina mai lo storico fenomeno del transfrontalierato che pur fa parte della storia del nostro territorio.
Nel breve ragionamento che cercherò di sviluppare mi servirò di testi che ho letto fra i tanti (ne metterò i link in calce).
Comincio dalla sindaca di Monfalcone che è arrivata a trovare spazio nei TG nazionali.
Il comune di Monfalcone, in provincia di Gorizia, rimanda immediatamente alla sua natura industriale. Si tratta infatti del più grande polo cantieristico navale italiano in cui si realizzano imbarcazioni, spesso di grandi dimensioni, vendute in tutto il mondo. Un lavoro duro svolto in buona parte da maestranze composte da lavoratori immigrati, per quasi la metà provenienti dal Bangladesh.
All’ultimo censimento gli abitanti complessivi di Monfalcone risultavano essere quasi 30 mila, di questi, oltre il 30% immigrati.
Negli anni non ci sono mai stati episodi significativi di scontri interetnici anche se le tensioni nel tempo sono state tante, e spesso hanno trovato occasione in iniziative della sindaca Cisint: dalla proposta di impedire alle donne di bagnarsi in mare coperte secondo l loro usanza e la loro scelta, a vari interventi a proposito delle scuole fra cui si segnalano quelli sulle mense in relazione al Ramadan, sulle opinioni politiche degli insegnanti considerate didatticamente negative, sulla proposta di un piano contro le classi scolastiche composte sempre da più da stranieri a scapito degli italiani, approvato dalla giunta comunale per il triennio 2024-2027 col fine di : “Ridurre il sovraffollamento scolastico per evitare la preponderanza di studenti stranieri e per fare in modo che in ogni istituto comprensivo di Monfalcone la maggioranza dei bambini in ogni classe sia italofona”.
Ma la goccia che ha fatto traboccare il vaso è però di questi giorni.
La giunta, utilizzando l’alibi di un parere tecnico – l’inadeguatezza dei locali utilizzati – ha vietato la preghiera collettiva organizzata dai centri culturali islamici presenti a Monfalcone. I musulmani potranno insomma pregare soltanto in privato. La reazione è stata forte e ha denotato grande maturità: sabato 23 dicembre le comunità del Bangladesh hanno indetto una grande manifestazione dal titolo “Siamo tutti monfalconesi. No alle divisioni”, a cui hanno aderito le forze democratiche sociali e politiche della cittadina.
E l’antivigilia di Natale circa ottomila, tra cittadini italiani in gran parte di religione musulmana, famiglie, lavoratori del posto, hanno partecipato a una manifestazione per protestare contro la decisione di chiudere due luoghi di culto presa dal sindaco, Anna Maria Cisint. Tra i presenti, anche molte persone arrivate da altre regioni, come l’Emilia-Romagna.
Per chi volesse saperne di più, trascrivo i link da cui ho tratto le poche ma significative notizie cui ho fatto riferimento sopra
https://tg.la7.it/cronaca/monfalcone-ottomila-musulmani-contro-la-decisione-del-sindaco-di-chiudere-i-luoghi-di-culto-siamo-23-12-2023-201715
https://www.triesteallnews.it/2023/12/monfalcone-islam-e-amministrazione-comunale-a-confronto-in-migliaia-in-piazza-contro-cisint/
https://www.fanpage.it/attualita/troppi-stranieri-a-scuola-sindaca-di-monfalcone-vara-piano-la-maggioranza-in-classe-sia-italofona/
Non bastando comunali stravaganze la giunta regionale, nella persona del suo Presidente, ha espresso solidarietà alla decisione della sindaca, insieme al ministro Salvini, solidarietà inaccettabile per il consigliere regionale Furio Honsell di cui riporto il comunicato che ce ne dà notizia
«Oggi (23 dicembre) a Monfalcone la comunità “invisibile” degli #stranieri, con la dignitosa e ordinata manifestazione organizzata per i propri #diritti, ha dato una lezione di civiltà a tutti i cittadini e le cittadine del Friuli Venezia Giulia, e in primo luogo alla Sindaca di Monfalcone. Le decisioni urbanistiche di #Cisint hanno di fatto negato il diritto alla libertà di culto della comunità musulmana di #Monfalcone che oggi l’ha rivendicata sulla base degli articoli 3, 8 e 19 della Costituzione Italiana. Alla manifestazione hanno partecipato migliaia di persone.
“È un privilegio rivolgermi a questa piazza gremita di cittadini e cittadine” ha affermato il Consigliere regionale #FurioHonsell di #OpenSinistraFVG dal palco. “Vi ringrazio per il benessere che date al nostro Paese con il vostro duro lavoro. Il vostro lavoro in Fincantieri e nel suo indotto è fondamentale per il nostro PIL regionale, per la nostra comunità, che quindi è anche la vostra comunità e quella delle vostre famiglie. Lotteremo insieme per i vostri diritti civili e sociali perché è un onore riconoscervi come concittadini”».
Da parte mia unisco una considerazione di Martin Luther King
“Non temo le urla dei violenti ma il silenzio degli onesti”
“La più grande tragedia di questi tempi non è il clamore
chiassoso dei cattivi, ma il silenzio spaventoso delle persone oneste”.
25/12/2023
Augusta De Piero
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