Abbiamo chiesto al Presidente dell’ANED di Udine un breve intervento sull’importanza di conservare e tramandare la memoria di una pagina tragica e dolorosa della nostra storia.
Il 27 di gennaio di ogni anno, Giorno della Memoria, siamo chiamati a ricordare l’apertura dei cancelli del campo di sterminio di Auschwitz, assunta a simbolo della liberazione dal nazifascismo. La celebrazione rappresenta l’adempimento del dovere morale e istituzionale di ricordare tutte le vittime del fanatismo ideologico criminale del regime nazista che ha privato i cittadini della Libertà e che, nell’illusione di dominare il mondo, ha causato guerra e distruzioni, decine di milioni di vittime, e che sul presupposto della tutela della superiorità e della purezza della razza, è giunto a concepire, con la soluzione finale, lo sterminio di sei milioni di ebrei.
Assieme a quelle vittime ricordiamo anche tutti coloro che, per motivi politici, religiosi ed etnici, subirono la Deportazione nei campi di concentramento dove perirono a causa del lavoro disumano, delle violenze perpetrate nei loro confronti, della denutrizione e delle malattie.
In Italia la deportazione colpì le comunità ebraiche ma anche e soprattutto gli oppositori politici, i resistenti, le migliaia di operaie e di operai che parteciparono ai grandi scioperi del marzo ‘43 e del marzo ‘44 e di militari che dopo l’8 settembre ’43, abbandonati a se stessi, rifiutarono di servire la Repubblica Sociale Italiana e l’occupante tedesco.
L’ANED venne costituita nel 1945 da alcuni ex Deportati politici allo scopo di valorizzare in campo nazionale e internazionale il grande contributo delle Deportate e dei Deportati alla causa della Resistenza e riaffermare gli ideali perenni di libertà, di giustizia e di pace, affinché divenissero elementi fondamentali nella formazione democratica delle nuove generazioni.
Da oltre 30 anni l’ANED organizza i Viaggi della Memoria nei campi di concentramento e di sterminio nazisti, destinati agli studenti degli istituti scolastici secondari di secondo grado.
Con un decreto firmato il 28 febbraio 2024 il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha conferito all’ANED la Medaglia d’Oro al Merito Civile per essersi “sempre distinta nella meritoria attività di difesa dei valori della Costituzione repubblicana e degli ideali della Resistenza al nazifascismo, di conservazione della memoria storica di quanti sacrificarono con anni di carcere, di confino, di internamento, la loro vita per amore della Patria e per restituire libertà e democrazia al popolo italiano”.
Nel celebrare l’80^ anniversario della liberazione del campo di Mauthausen e della fine della seconda guerra mondiale riteniamo doveroso richiamare i valori espressi nel giuramento di Mauthausen, pronunciato sul piazzale d’appello il 16 maggio 1945 dai deportati delle diverse nazionalità in occasione del rimpatrio del primo contingente di deportati sovietici.
Il “Giuramento di Mauthausen”
«Si aprono le porte di uno dei campi peggiori e più insanguinati: quello di Mauthausen. Stiamo per ritornare nei nostri paesi liberati dal fascismo, sparsi in tutte le direzioni. I detenuti liberi, ancora ieri minacciati di morte dalle mani dei boia della bestia nazista, ringraziano dal più profondo del loro cuore per l’avvenuta liberazione le vittoriose nazioni alleate, e saluta no tutti i popoli con il grido della libertà riconquistata. La pluriennale permanenza nel campo ha rafforzato in noi la consapevolezza del valore della fratellanza tra i popoli.
«Fedeli a questi ideali giuriamo di continuare a combattere, solidali e uniti, contro l’imperialismo e contro l’istigazione tra i popoli. Così come con gli sforzi comuni di tutti i popoli il mondo ha saputo liberarsi dalla minaccia della prepotenza hitleriana, dobbiamo considerare la libertà conseguita con la lotta come un bene comune di tutti i popoli. La pace e la libertà sono garanti della felicità dei popoli, e la ricostruzione del mondo su nuove basi di giustizia sociale e nazionale è la sola via per la collaborazione pacifica tra stati e popoli. Dopo aver conseguito l’agognata nostra libertà e dopo che i nostri paesi sono riusciti a liberarsi con la lotta, vogliamo:
- conservare nella nostra memoria la solidarietà internazionale del campo e trarne i dovuti insegnamenti;
- percorrere una strada comune: quella della libertà indispensabile di tutti i popoli, del rispetto reciproco, della collaborazione nella grande opera di costruzione di un mondo nuovo, libero, giusto per tutti;
«ricorderemo sempre quanti cruenti sacrifici la conquista di questo nuovo mondo è costata a tutte le nazioni.
«Nel ricordo del sangue versato da tutti i popoli, nel ricordo dei milioni di fratelli assassinati dal nazifascismo, giuriamo di non abbandonare mai questa strada. Vogliamo erigere il più bel monumento che si possa dedicare ai soldati caduti per la libertà sulle basi sicure della comunità internazio nale: il mondo degli uomini liberi!
«Ci rivolgiamo al mondo intero, gridando: aiutateci in questa opera!
«Evviva la solidarietà internazionale!
«Evviva la libertà!»
La cerimonia ebbe l’accompagnamento musicale dell’orchestrina del campo che eseguì la marcia funebre della terza sinfonia di Beehtoven, il più grande compositore tedesco. Fu un significativo gesto di riconoscimento dell’universalità unificante della Cultura, contro ogni forma di oscuramento, di censura e di appropriazione di natura nazionalistica che, come il Giuramento, rappresentò un monito verso l’orrore della guerra e, al tempo stesso, un inno alla speranza e un richiesta di impegno nella costruzione di un mondo nuovo.
Marco Balestra
Presidente ANED – Sezione di Udine
Ringraziamo l’ANED e il il suo Presidente per la collaborazione.
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